martedì 13 ottobre 2015

le Aziende e i Social Media

Nel mio peregrinare tra le aziende spesso e volentieri mi devo confrontare con imprenditori che ritengono i social media cose da perditempo per poi vedere le proprie attività pubblicizzate in qualche modo sui social stessi.
Utilizzare i social media in maniera corretta è fondamentale per il proprio business e soprattutto non si può né sbagliare né improvvisare.
Ma nessuno lo capisce o meglio capiscono solo che il consulente aziendale che propone tali attività deve essere pagato e quindi delegano tale attività al dipendente più avvezzo, all’amico dell’amico, al figlio che pensano sia un genietto dell’informatica.
Progettare e realizzare una campagna presuppone conoscenze non indifferenti innanzitutto sulla scelta dei social media da utilizzare in base al focus dell’azienda: non sempre Facebook è idoneo per tutto come non lo è Pinterest piuttosto che Twitter. E poi cosa si deve pubblicare? Si deve promuovere un prodotto o si deve raccontare? O magari farsi raccontare…
Ed inoltre lascio tutto alla creatività giornaliera o programmo con grande anticipo ciò che verrà pubblicato?

lunedì 5 ottobre 2015

L'assertività: ne pugile ne zerbino

Essere assertivi significa prima di tutto rispettare se stessi. Soltanto da un profondo rispetto per la propria persona, per la propria individualità e unicità può svilupparsi la capacità di dare vita a relazioni interpersonali costruttive, sane, basate sul rispetto reciproco. I rapporti con gli altri sono spesso difficili, poco chiari, ansiogeni; questo non è altro che il risultato di fraintendimenti che nascono dall'incapacità delle persone di rapportarsi agli altri in maniera trasparente ed onesta.

Chi è assertivo sa esprimere i propri sentimenti, è in grado di modellare il suo comportamento e le sue decisioni in base al contesto in cui si trova e possiede la capacità di difendere e sostenere i propri diritti quando la situazione lo richiede. La persona assertiva riesce a fare tutto questo senza imporre la propria volontà sugli altri e senza al contrario subire passivamente quella  altrui.

Ma quanto è importante essere assertivi in azienda?
L’assertività in azienda checché se ne pensi è forse una delle doti più importanti che un lavoratore del 21° secolo deve avere per potere reggere lo stress del nuovo modo di lavorare imposto dai  repentini cambiamenti economici a cui tutti noi siamo sottoposti.

L’assertività prevede 3 tipologie di persone; vediamole nel dettaglio:

L’assertivo fa valere i suoi diritti e rispetta i diritti altrui, raggiunge i propri obiettivi senza offendere gli altri, ha una buona immagine di sé e ha fiducia in se stesso, si esprime in modo chiaro e autonomo, decide per se stesso.

martedì 29 settembre 2015

La comunicazione in azienda

Ultimamente nelle varie sessioni formative che tengo qua e là mi capita sempre più spesso di parlare di comunicazione e rimango sempre più esterrefatto da come essa venga effettuata nelle aziende e non parlo di comunicazione intesa come pubblicità online od offline ma proprio di come si comunica tra colleghi all'interno delle aziende stesse.
Spesso la vita lavorativa riserva brutte sorprese che non sono esclusivamente “il licenziamento” ma anche una serie di “scontri” non del tutto casuali con colleghi capi e sottoposti che spesso e volentieri lasciano segni che perdurano nel tempo e che oltre ad intaccare i rapporti personali minano le basi produttive ed organizzative delle imprese.
Partendo dal presupposto che il primo cliente per un’azienda (sia essa di prodotti o servizi) è il dipendente o collaboratore e che nella filiera aziendale ed organizzativa ogni dipendente è il primo cliente di ogni collega, va da se di quanto sia importante la comunicazione all'interno dell’impresa.
Comunicare significa non solo trasmettere un messaggio che va da A a B attraverso un codice da entrambi conosciuto ed aspettare la risposta (feedback) da parte del ricevente, significa soprattutto comunicare in maniera tale che il nostro messaggio non sia frainteso, non sia fastidioso per il ricevente e serva allo scopo per cui è stato inviato.
Ecco perché la comunicazione aziendale deve sempre essere chiara semplice e concisa e

martedì 25 agosto 2015

Il coperto al ristorante

Il costo del coperto in un ristorante della zona mi ha dato l’ispirazione a scrivere un post che va oltre ciò che di solito pubblico su questo blog ma che sicuramente se analizzato in tutte le componenti è un fattore di importanza fondamentale almeno a livello comunicativo e d’immagine.
Orbene come poc’ anzi scrivevo, dopo aver consumato una cena mi sono portato alla cassa per pagare e con mio sommo dispiacere notavo che alla voce coperto vi erano ben 4 euro ovvero sia quasi l’8% del totale. Non che abbia mangiato male anzi …però su una tovaglia di carta con tovaglioli di carta e con un cestino di pane e soprattutto nell’angolo alle mie spalle ad altezza schiena grandi ragnatele con ragni inclusi la cosa mi sembrava…anzi mi sembra ancora abbastanza esagerata.
Ma vediamo nel dettaglio cosa è il coperto:
La parola coperto indica, nell'apparecchiatura della tavola, lo spazio con tutti gli oggetti che vengono predisposti per un singolo commensale. Il coperto è legato agli usi dei vari paesi e alle tipologie di cibi che vengono serviti, può variare molto anche all'interno di una stessa cultura culinaria se casalingo, per la ristorazione o per pasti formali ed eleganti.
Comprende le stoviglie, le posate, i bicchieri, la tovaglia, il tovagliolo e, nel caso di apparecchiature formali, molti altri pezzi.
Nella ristorazione il coperto comprende inoltre la tipologia qualitativa del servizio reso, la particolarità del ristorante stesso, la professionalità del personale e gli ulteriori servizi non quantificati nel conto.
Il pagamento del coperto nei ristoranti nacque nel Medioevo quando molte persone 

mercoledì 12 agosto 2015

Un nuovo network di professionisti per le microimprese e le PMI del nostro territorio

Creare un network di professionisti è quanto mai importante per riuscire a competere nell'attuale mercato asfittico ed ipercompetitivo come non mai. I benefici sono duplici: da un lato creare sinergie tra professionisti in modo di riuscire a creare business ed redditività, dall'altro dare alla azienda un unico interlocutore che puo' fornire in maniera specialistica una serie di servizi anche molto distanti e diversi gli uni dagli altri e che se presi singolarmente richiederebbero all'azienda stessa notevoli dispersioni di tempo e denaro per una loro singola ricerca e valutazione.
serviziperleimprese.net si prefigge proprio questo scopo garantendo la massima professionalità nei servizi per le aziende che spaziano dalla fotografia all'immagine aziendale, passando per la comunicazione online ed offline, attraverso le macchine per ufficio con gli ultimi ritrovati tecnologici e arrivando alla consulenza aziendale con la formazione finanziata, l'accounting e l'organizzazione aziendale.
Insomma un pacchetto di servizi di elevato valore aggiunto che merita di essere provato poichè indirizzato soprattutto alle aziende che sono il tessuto connettivo del nostro territorio ovvero sia le micro imprese e le PMI.

lunedì 20 luglio 2015

Web Marketing & Social Media Marketing

Le attività che un’azienda svolge sui social media non sono mai dettate dal caso soprattutto se si vogliono ottenere dei risultati in termini di ROI. Infatti sul web tutto è misurabile e proprio per questo è facilmente controllabile giornalmente.
Pianificare quindi una attività sui social media necessita di alcuni step:

 Cosa vogliamo raccontare

 Come lo vogliamo raccontare

           Perché lo vogliamo raccontare

Ecco quindi che è indispensabile rispondere a queste tre domande oltre che scegliere bene il nostro social media di riferimento ( Facebook, Twitter, Pinterest o Instagram solo per  citare i più  noti): ognuno di questi ha un utilizzo ben definito e permette attività specifiche.
In questo momento è importante targettizzare i nostri potenziali clienti ed individuare cosa vogliamo utilizzare per la comunicazione: testo, immagini, video.

lunedì 13 luglio 2015

Una idea sbagliata...

Ultimamente somministrando un corso di marketing anzi per la precisione di web marketing (sempre la stessa cosa è o meglio si riferisce ad una particolare attività di marketing che si effettua su web e social media annessi e connessi....) ho sempre più l'impressione che le aziende pensino che tutto ciò sia tempo perso e che gli addetti a tali attività siano l' ultima ruota del carro. Io non la penso così anzi reputo che il marketing soprattutto quello operativo offline ed online sia il braccio armato di tutte le aziende e quindi indispensabile affinché tali attività possano vivere e creare ricchezza per se, per i collaboratori e per la società. Ecco quindi che il marketing risulta indispensabile come lo sono tutti coloro che di esso si occupano in azienda.
Se poi pensiamo che il marketing è rendere soddisfatti i clienti del prodotto/servizio, remunerare sufficientemente l'azienda e fare in modo che gli investimenti effettuati siano profittevoli nel tempo....se io fossi un imprenditore comincerei a vedere il marketing da un' ottica diversa.

martedì 23 giugno 2015

Il Social Media Marketing

L’attività di marketing attraverso i social media sta prendendo sempre più piede e trova proseliti ormai in ogni categoria merceologica.
Questo succede perché a prima vista tale attività pare sia semplice poco dispendiosa e a costo zero o quasi.
Dobbiamo sfatare questo mito.
Innanzitutto dobbiamo sapere che “L’obiettivo di un’azienda che fa Social Media Marketing è la creazione di una Community, vale a dire un network di individui che parlano fra loro di e con l’azienda su specifiche tematiche, poiché si sentono accomunati dai valori che l’azienda stessa veicola sui propri Social Network. È proprio così, infatti, che si genera quel “valore” aggiunto che fidelizza l’utente alla Community, quindi all’azienda o al brand, e fa sì che egli si senta orgoglioso di far parte di quel network e di conseguenza incentivi anche suoi “amici” ad aggregarsi, mettendo in moto quel fantastico meccanismo che è il word-of-mouth, il passaparola online.” Valentina Turchetti Social media Marketing.
Questo è il marketing relazionale che va ben oltre la semplice pubblicità di un prodotto o servizio per coinvolgere invece i sensi e le menti di tutti gli attori in gioco.

giovedì 28 maggio 2015

Formazione finanziata: la formazione a costo ZERO

LO SAPEVATE CHE…

dal 1978, le imprese che hanno contratti di natura privata versano, tramite l’INPS, per i propri dipendenti a tempo determinato ed indeterminato, un 1,61% del monte retribuzioni come indennità di disoccupazione involontaria, totalmente a carico del datore di lavoro.Lo 0,30% è la quota di tale importo dedicata alla formazione. Tale quota va normalmente per 2/3 in UE per le politiche attive del lavoro e per 1/3 al Governo per la finanziaria. Dal 2003 è possibile indicare all’INPS che lo 0,30% venga girato ad un Fondo Interprofessionale.
Un Fondo Interprofessionale è un organismo paritetico, costituito da una o più organizzazioni datoriali ed una o più organizzazioni di rappresentanza sindacale maggiormente rappresentative sul piano nazionale, attraverso specifici Accordi Interconfederali (Legge 388/2000).
I Fondi non hanno fini di lucro, hanno il solo scopo di finanziare la Formazione Continua delle imprese associate, non hanno natura contrattuale SONO QUINDI FONDI APERTI A TUTTE LE IMPRESE.
Dal 1978 le imprese che hanno contratti di natura privata versano tramite l’INPS - per i propri dipendenti a tempo determinato ed indeterminato - un 1,61% del monte retribuzioni, come Indennità di disoccupazione involontaria, totalmente a carico del datore di lavoro. 

martedì 5 maggio 2015

Up Selling e Cross Selling

L'up-selling è una tecnica di vendita che mira ad offrire al consumatore qualcosa di maggior valore rispetto alla sua scelta d'acquisto iniziale. Gli esempi classici sono l'estensione di garanzia, la proposta di un prodotto di gamma superiore, o il suggerimento di un brand con un margine più alto rispetto alla preferenza inizialmente espressa.
Diversamente dall'up-selling, il cross-selling consiste nell'aumentare il valore dello scambio mettendo a disposizione prodotti o servizi in qualche modo collegati con la scelta d'acquisto iniziale, rendendola più completa. In questo caso un buon esempio è la Nokia che a tutti gli acquirenti del nuovo Lumia 800 suggerirà fantastici accessori per usarlo

martedì 14 aprile 2015

Il Rating Aziendale

Qualsiasi evento che possa generare effetti economici e finanziari inattesi è una fonte di rischio per l’azienda.
Ecco perché il management (o i titolari nelle micro imprese) dovrebbero imparare a prevedere ed a gestire tali eventi.
Nelle micro imprese e nelle PMI i flussi derivanti dalla gestione operativa e finanziaria corrono grossi rischi spesso derivati da:
  • Contrazione delle vendite
  • Insolvenza dei clienti
  • Decisioni della proprietà.

Questi flussi sarebbero invece preposti all’assicurazione ed alla copertura di attività quali il 

mercoledì 1 aprile 2015

Le caratteristiche del consulente alle vendite

Venditori si nasce o si diventa? Se fino a qualche tempo fa la prima era la risposta giusta ora non più.
Il termine “vendere” significa convincere il cliente della convenienza dell'affare proposto. Per raggiungere questo obiettivo non si può procedere senza basi, occorre conoscere bene le caratteristiche tecniche dei prodotti trattati, il bisogno presente o latente del cliente, il momento in cui questo bisogno si può manifestare, la concorrenza presente.
Ecco perché la vendita richiede consulenti alle vendite e non più semplici venditori: consulenti alle vendite che conoscono il prodotto, conoscono la psicologia, se ne intendono di comunicazione e dell’informatica ne masticano.
Sicuramente però il consulente alle vendite deve rispondere in ogni caso a 9 caratteristiche
fondamentali che lo identificano:

giovedì 26 marzo 2015

Organizzazione aziendale: il Cliente interno

L'organizzazione aziendale ha lo scopo fondamentale di permettere all'azienda (sia essa una micro impresa a conduzione famigliare o una multinazionale) di poter effettuare tutte le operazioni previste affinché le attività possano essere effettuate e l'azienda possa avere un orizzonte di vita indefinitamente lungo.
All'interno dell'azienda definiamo quindi i clienti: essi potranno essere esterni (il cliente nella sua normale declinazione) ed interni.
Proprio di questi ultimi parliamo oggi.
Al nostro collaboratore chiediamo giornalmente disponibilità velocità iniziativa e volontà.
Quante volte ci siamo chiesti se il nostro collaboratore fa tutto ciò solo per il mero stipendio o se invece alla base del suo operato vi è qualcosa di più?

venerdì 13 marzo 2015

Il consumatore acquista un prodotto o soddisfa un bisogno?

                                           Per rispondere alla domanda del titolo del post
dobbiamo necessariamente utilizzare Maslow con la sua piramide
Motivazione e Bisogno
La motivazione può essere definita come l'insieme dei fattori che stanno alla base del comportamento (agire) di una persona per il raggiungimento di uno scopo.
La motivazione dipende principalmente da due elementi:
1.    le competenze:ciò che l'individuo è in grado di fare;
2.    i valori personali: ciò che l'individuo vuole fare.
La spinta motivazionale inizia ogni volta che l'individuo avverte un bisogno. Quest'ultimo è la percezione di uno squilibrio tra la situazione attuale e una situazione desiderata. Il bisogno è quindi uno stato di insoddisfazione che spinge l'uomo a procurarsi i mezzi necessari (beni) per porvi fine o limitarlo.
La piramide dei bisogni di Maslow
Nel 1954 lo psicologo Abraham Maslow propose un modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una "gerarchia di bisogni", cioè una serie di "bisogni" disposti 

giovedì 5 marzo 2015

Corso in aula di Tecniche di Vendita


Grazie alla Future Academy terrò un corso di tecniche di vendita nella sede di Verona.
Di seguito tutti i dettagli: per le date ancora qualche settimana….


TECNICHE DI VENDITA

A chi è rivolto
Dipendenti di Aziende, Liberi professionisti, Consulenti, Commerciali e Dirigenti.

Obiettivi del corso
Fare conoscere le principali caratteristiche della vendita B2B e B2C e formare il personale affinché possa intavolare una trattativa soddisfacente. Comprendere tutte le fasi della vendita per essere in grado di curare le trattative nella maniera più efficace per chiudere la vendita. Aumentare la consapevolezza di tutte le leve del marketing al fine di ottimizzare il processo di acquisizione di un potenziale cliente.
Programma del corso

1. Presentazione dei corsisti ed informazioni personali
2. Perché vendere: il venditore il braccio armato del marketing operativo
3. Caratteristiche del venditore
4. Le relazioni
5. La regola delle 5 W
6. La prospezione del territorio e la ricerca dei clienti
7. La preparazione alla vendita
8. Il processo di vendita
8.1. Raccogliere le informazioni
8.2. Stabilire un rapporto
8.3. Creare lo stato ideale all'acquisto
8.4. Presentazione del prodotto
8.5. La gestione delle obiezioni
8.6. La chiusura
9. Il marketing mix
10. Il servicescape come packaging
11. La tabella SWOT
12. Il mantenimento del cliente oltre la vendita
13. Il mailing e il telemarketing: come costruire una e-mail o una telefonata commerciale
14. Il messaggio pubblicitario
15. Efficacia ed efficienza nella vendita
16. Domande di fine sessione e compilazione modulo soddisfazione.

mercoledì 4 marzo 2015

Il venditore come braccio armato del marketing operativo


Il marketing operativo attraverso le 5 o 7 P (in relazione che l'attività sia prettamente commerciale o di servizi) ha lo scopo di portare la linfa vitale alle imprese che si può racchiudere in una parola: profittabilità.

Essa si raggiunge quindi vendendo a terzi, privati o aziende che siano, i propri beni o servizi; per fare ciò le aziende utilizzano venditori (essi possono essere dipendenti o agenti professionisti) ma soprattutto nelle micro imprese e nei professionisti, leggasi consulenti commercialisti assicuratori studi notarili o tecnici, i titolari si occupano anche della promozione e della vendita ricoprendo sia il ruolo tecnico che quello commerciale.
Ecco quindi che per vendere un prodotto o servizio non serve improvvisazione: per essere un professionista delle vendite occorre necessariamente conoscenze tecniche approfondite

mercoledì 18 febbraio 2015

Il messaggio pubblicitario: questo conosciuto sconosciuto

Sempre più spesso si ricorre come veicolo pubblicitario al volantino o al manifesto. Essi consentono con costi esigui di arrivare ad una vasta platea di potenziali clienti.
Non tutti sanno però che nella ideazione e nella costruzione di tale messaggio vanno tenute in considerazione delle nozioni oltremodo importanti che vanno oltre anche al messaggio vero e proprio che tramite il volantino o il manifesto vogliamo veicolare.
Come è fatto allora un volantino o manifesto pubblicitario?
In sostanza esso è composto dai seguenti elementi che di seguito andiamo ad analizzare:

mercoledì 28 gennaio 2015

Tradizione ed innovazione

Nella nostra attività commerciale abbiamo 2 strade da percorrere: la strada dell’innovazione o quella della tradizione. Entrambe possono essere efficaci e raggiungere l’obiettivo desiderato ma efficacia…non vuol dire efficienza e negli affari il solo risultato che conta è quello del profitto.
Detto questo passiamo ora ad analizzare un caso concreto.
Il nostro imprenditore che chiameremo Mario è titolare di una salumeria a conduzione famigliare. All’interno di essa egli commercializza prodotti freschi di norcineria forniti da aziende terze ma anche prodotti direttamente da lui stesso.
Per tradizione che cosa intendiamo? Intendiamo innanzitutto un servicescape (l’ambiente in cui la vendita viene effettuata) che ricordi i sapori di un tempo e quindi i profumi i colori le sensazioni dei prodotti venduti; un abbigliamento che dia sensazione di pulizia ma anche faciliti il riconoscimento del salumiere nella visione comune che tutti noi abbiamo (stereotipo); un’esposizione che faciliti la scelta ma che allo stesso modo colpisca l’occhio

venerdì 23 gennaio 2015

L'informatica nelle micro imprese e nelle PMI

La conoscenza dei sistemi informatici e delle varie suite permettono anche alle micro imprese ed alle PMI di poter effettuare una moltitudine di operazioni una volta precluse ai più senza dotarsi di personale specializzato e magari strapagato.
Ecco quindi che la formazione del personale ma anche del titolare/i dell’impresa è fondamentale in questo 21° secolo caratterizzato da una spinta all'estremizzazione dell’informatica aziendale complice anche il mercato che, rotti i confini, si propone sempre più in veste globale.
Di fatto l’informatica ed in special modo internet hanno permesso alle aziende di poter essere partecipi sui vari mercati del mondo rimanendo comodamente seduti sulla propria poltrona d’ufficio.
Detto questo, sempre più spesso accade però che tali strumenti vengano visti come problemi piuttosto che come risolutori di problemi…
Questo accade quando manca la formazione e gli strumenti informatici vengono prima acquistati e poi utilizzati solo per necessità senza aver fatto a monte un’analisi delle 

martedì 13 gennaio 2015

La comunicazione d'impresa


Comunicare per l’impresa è vitale in quanto significa condividere insiemi di significati con l’ambiente esterno traendo perciò linfa vitale per il proprio sistema di relazioni. La comunicazione di marketing deve sempre partire da un piano di comunicazione nel quale vengono definiti:
  • Gli obiettivi
  • Il budget
  • Il target di riferimento
  • L’ideazione del messaggio
  • La pianificazione del mix comunicativo
  • La verifica dei risultati

Il piano di comunicazione serve quindi a definire gli obiettivi della comunicazione di marketing che si dividono in 2 grandi categorie:

Gli Obiettivi economici:
  • Incremento del profitto
  • Stabilizzazione delle vendite
  • Riduzione dell’elasticità al prezzo
  • Incremento del valore del cliente

Gli Obiettivi comunicazionali:
  • Superamento della soglia assoluta di percettività
  • Attivazione di percezioni positive
  • Risposta comportamentale
  • Risposta non comportamentale
  • Risposta valutativa
  • Risposta relazionale

Comunicare è quindi di fondamentale importanza sia per la micro impresa a conduzione famigliare che per la PMI con decine di dipendenti e collaboratori. Ma per fare ciò è necessario avvalersi di consulenti aziendali specialisti che sappiano indirizzare gli sforzi nel giusto verso a fine di ottenere i risultati voluti.