giovedì 2 ottobre 2014

La piccola impresa commerciale e la crisi

Il commercio è uno dei settori che risente maggiormente della crisi globale che si è abbattuta sull’economia. Tutti gli indicatori sono negativi e ciò pare togliere ogni possibilità di ripresa ad un settore (quello del commercio) che risente soprattutto del potere di acquisto delle masse, dell’instabilità politica ed economica da sempre traballanti in un paese come l’Italia.
Come fare allora per dare un po’ di respiro a tante imprese commerciali il più delle volte a conduzione famigliare?
La cosa non è semplice ma sicuramente possibile: essa merita però un’analisi dettagliata di alcuni parametri che di seguito elenco:
·         Tipologia di prodotto/i che voglio commercializzare
·         Area geografica in cui voglio operare e competitors presenti
·         Target di clientela a cui mi voglio rivolgere
·         Servicescape
·         Budget disponibile
Una volta analizzati questi parametri la creazione di un business plan ci può aiutare a 

capire dove andremo a parare, individuando gli obiettivi minimi da conseguire in relazione agli investimenti che vorremo fare,alle quantità di vendita, ai margini previsti, ai prezzi di vendita.
Il secondo passo è come comunicare ciò che propone l’attività commerciale di cui siamo titolari: la comunicazione si fa in base al budget ed alla tipologia di clientela che vogliamo andare ad intercettare. Sembrano grossi paroloni e soprattutto  costosi ma in realtà non è cosi: il primo sistema di comunicazione a costo zero è il passaparola, ma poi altri sistemi magari più tecnologici (i social media, le newsletter, le mail, il sito aziendale) o il classico volantino porta a porta hanno ormai costi talmente irrisori che sono alla portata di tutti o quasi
Tutto ciò pare complicato ma non è così soprattutto se si richiede l’aiuto a specialisti in gestione aziendale che possono dare un apporto costruttivo e di qualità in tutte le fasi sopradescritte.
L’obiezione che può sorgere è perché si deve fare tutto ciò: la risposta è molto semplice. Il mercato del ventunesimo secolo sia esso riferito a micro aree più che alla globalità mondiale non richiede più pressapochismo ne dilettantismo poiché ogni passo falso si paga con la vita (per fortuna solo quella economica…). Ecco perché una seria analisi e pianificazione unita al controllo è necessaria sia che si parli della piccola attività commerciale di paese che della GDO globalizzata. Nulla deve più essere lasciato al caso pena il fallimento.
Questo può spaventare il piccolo commerciante, a volte anche in avanti con gli anni, e perciò poco avvezzo di certe “cose” e magari riluttante nei confronti della tecnologia e dell’incalzare del progresso con le sue novità. La paura per l’innovazione fa parte del nostro DNA ma dobbiamo rifuggire da essa ed affidarci alle nostre capacità di apprendimento e di formazione. Dedicare un po’ di tempo alla nostra formazione professionale costa poco e ci permette a qualunque età di poter utilizzare mezzi tecnologici in grado di fare tanto in pochissimo tempo … ricordandoci che il bene più prezioso al mondo è proprio il tempo!!!

Parlando appunto di tecnologia internet ed il web possono darci una grande mano nel comunicare non solo a livello locale ma globale potendoci permettere di commercializzare i nostri prodotti in ogni parte del mondo. L’E.commerce  non deve intimorire anzi proprio in un commercio e scambio di beni sempre più mondiale sarà forse il sistema più utilizzato dall’utente finale per cercare prodotti che garantiscano quel connubio di stile qualità e prezzo che solo il Made in Italy può dare anche a livello emozionale.

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